Mercoledì 18 novembre esce in Italia e all’estero distribuito da IRD e nei migliori store digitali, Vacancy in the Park del progetto Axis Quartet guidato dal vibrafonista e compositore Sergio Armaroli, prodotto dall’etichetta Dodicilune.
Il progetto si inserisce all’interno di una dimensione post-ideologica del linguaggio del jazz praticando una libertà di stili, modelli e strutture sia attraverso l’improvvisazione che attraverso la scrittura e sviluppando tecniche ed un pensiero compositivo che, attingendo dalla lingua viva della cultura afro-americana e della musica “colta” occidentale, si esprime in una pratica caratterizzata da nomadismo e da un distacco, a volte ironico, lucidamente disilluso.
Il concetto di Asse (Axis) è il fondamento di tutto il lavoro di ricerca del gruppo inteso come ricerca costante di un punto di equilibrio in questo caso esteso al linguaggio del jazz nel suo processo di sedimentazione storica, attraverso un atto di sintesi e trasformazione motivica caratterizzata da una scrittura estesa ed all’interno di una forma chiusa e quasi idiomatica come un ideale percorso di dissoluzione del materiale unito ad una “consapevolezza allargata” al limite della riconoscibilità stilistica.
Il jazz è inteso e praticato dal Sergio Armaroli Axis Quartet come “arte imperfetta”. L’imperfezione è il risultato di uno iato rispetto al codice scrittorio dove il segno non corrisponde al suono se non come memoria. La silenziosa presenza della scrittura, intesa come “parte” o meglio “s-partito”, accompagna lo sforzo di costruzione ed il “com-ponere” è inteso come un mettere insieme pezzi di linguaggio e di storia: corpi. Il suono ascoltato, nel processo di decodificazione, è residuo di memoria, di abitudini, di stili e di attese. Il jazz, oggi, come linguaggio è questo vuoto, come un sogno fatto a pezzi: frammenti. La libertà è “pratica di raccolta” e di costruzione di mosaici dove le tessere, i frammenti, possono essere ricondotte a figura, a motivo, e a disegno.
La poetica di Sergio Armaroli abbraccia molteplici ambiti espressivi alla costante ricerca di un’unità dell’esperienza. Si dichiara pittore, percussionista concreto, poeta frammentario e artista sonoro oltre a fondare il proprio operare all’interno del “linguaggio del jazz” e dell’improvvisazione come “estensione del concetto di arte”. Concentrato su una scritturalità diffusa, consapevole di essere produttore “di-segni”, dove l’invenzione verbale è “gesto poetico”, nella vita è costretto ad uno sforzo pedagogico costante (www.sergioarmaroli.com). Svolge una intensa attività artistica caratterizzata da un eclettismo stilistico accentuato con una tendenza alla dispersione linguistica come alla rinuncia e ad una forte predilezione per il “silenzio”. Si è esibito in qualità di “attore musicale” e percussionista concreto in prestigiosi teatri e sale da concerto internazionali esponendo come artista in ambito off e sperimentale. Ha al proprio attivo numerose pubblicazioni in campo teorico musicale e poetico. Questo è il suo quarto cd con Dodicilune dopo “Prayer and request” (2010) sempre con Axis Quartet, “Early Alchemy” (2013) un solo di marimba e “Tecrit” (2014) con Riccardo Sinigaglia (santur elettrico, flauti barocchi ed elettronica).
TRACKLIST
1 – Angel Surrounded
2 – Fiocco di Neve
3 – Buffons
4 – Vacancy in the Park
5 – Axis Four
6 – Fragments “A Bird”
7 – Prelude To
8 – Silence of the Temple Bell
9 – Ze-zazou
10 – Looking Across “Jeu De Robin”
All compositions by Sergio Armaroli (Dodicilune edizioni), except 10 by Francesca Gemmo
(P) 2015
Dodicilune ED340
8033309693408
MUSICISTI
Sergio Armaroli – vibrafono
Caudio Guida – sax
Marcello Testa – contrabbasso
Nicola Stranieri – batteria
Total Time 51,54
RASSEGNA STAMPA
JAZZCONVENTION (F. Caprera)
STRUMENTI E MUSICA (S. Dentice)
BLOGFOOLK (Speciale Dodicilune by D. Cestellini)
IL DIAPASON (A. Nobis)