Sulla via di Damasco dall’Isola D’Elba a Smirne (di Francesco Martinelli)
Conoscendo le mie frequentazioni della musica del Mediterraneo orientale Luigi mi ha invitato a proporre un’idea per un progetto congiunto con musicisti turchi; gli ho suggerito varie possibilità, e lui ha scelto il chitarrista Önder Focan con lo specialista del ney Senol Filiz, da tempo amici e collaboratori.
Come il fisico che ha avvicinato due elettrodi carichi, è bastato sedersi e aspettare di veder scoccare la scintilla dell’arco voltaico. Strumenti, brani e musicisti turchi non sono qui usati per dare un tocco di colore esotico, ma per instaurare un vero dialogo, un viaggio di comune esplorazione. Il repertorio è basato su composizioni originali di Luigi, ispirate dall’ascolto della musica orientale, ma comprende anche due celebri melodie, interpretate in un modo che suscita ammirazione da parte degli ascoltatori turchi: Campoccia e il suo gruppo hanno in qualche modo colto la più vera ispirazione.
Nei brani originali spicca la vena melodica di Luigi come compositore, e la sua sensibilità per il suono: la registrazione valorizza la chiarezza dei timbri, e riesce a far emergere la delicata, incorporea voce del ney anche nei passaggi di assieme, oltre che nei suggestivi duetti con il piano come quello che apre “Kaçsam Bırakıp”: basta ascoltare l’entrata del flauto di canna nel travolgente tango “Over the Carpet” (il tango è stato ed è popolarissimo in Turchia, quindi l’accostamento è tutt’altro che improbabile).
Un arrangiamento come quello di “Dawn”, con la voce che aggiunge uno speciale colore all’esposizione melodica, l’uso originale dei ritmi, il basso che sostiene il ritmo fondamentale e le spazzole che creano trame volatili e leggere, dimostra da solo l’immaginazione e il gusto di Luigi e dei suoi compagni di avventura. Önder Focan e Senol Filiz rappresentano in qualche modo le contraddizioni e le compatibilità della Turchia di oggi. Esponente di uno strumento moderno e del jazz elettrico il primo, virtuoso di uno strumento arcaico e simbolico della tendenza mistica l’altro.. Filiz è capace di adattare il suo stile improvvisativo e la stessa voce del suo strumento apparentemente primitivo, ma in realtà straordinariamente flessibile ed espressivo, al contesto jazzistico; Önder sa lasciare da parte Wes Montgomery e Jim Hall per il tempo necessario a lasciare sviluppare il delicato filo melodico del ney. Luigi Campoccia ha apportato a questo progetto non solo la sua sapienza e il suo gusto musicali, ma anche la sua grande esperienza, Daniele Malvisi conosce il sax da Charlie Parker ad Evan Parker, ma anche quello delle bande e delle sale da ballo; il basso di Rossano Gasperini è il solido timone che permette al gruppo, anche nei momenti di totale apertura, di non perdere mai la rotta e rientrare in porto, a Follonica naturalmente; Paolo Corsi è stato capace di portare piatti e tamburi a sussurrare la loro melodia dietro al ney, e di creare una tempesta di ritmi dietro la chitarra elettrica o il sax tenore.
(P) 2010
Dodicilune ED275
8033309692753
Musicisti
Luigi Campoccia, piano & keyboards
Paolo Corsi, drum & percussions
Rossano Gasperini, double bass
Daniele Malvisi, tenor & soprano sax
Aziz Senol filiz, ney
Onder Focan, guitar
Total Time 63:38
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